Guida in stato d’ebrezza, c’è un ‘modo’ per non prendere la multa: incredibile, è tutto vero
Nelle Marche un giovane palermitano è stato assolto dal reato di guida in stato di ebbrezza
Guidare in stato di ebbrezza è un reato grave. Non solo rappresenta una violazione del Codice della Strada, ma è anche un comportamento irresponsabile e offensivo nei confronti degli altri.
L’assunzione di alcool provoca una temporanea incapacità di controllare come da sobri le variabili che entrano in gioco quando stiamo conducendo un mezzo. Inoltre può provocare effetti non sempre uguali per tutti, né sempre prevedibili.
L’articolo 186 del Codice della Strada prevede una complessa legislazione per stabilire le sanzioni in caso di guida in stato di ebbrezza. Se sei fermato dalla polizia mentre guidi sotto l’effetto dell’alcool rischi di subire sanzioni severe che possono variare in base alla quantità di alcol nel sangue e alla gravità della situazione. Scopriamo quali.
Le sanzioni del Codice della Strada per il reato di guida in stato di ebbrezza
Non si considera reato penale la concentrazione di alcool nel sangue compresa nella fascia tra 0,51 e 0,8 grammi per litro. Se incorri in un controllo e l’etilometro rileva un valore compreso in questo intervallo non ci saranno conseguenze penali. La sanzione prevista sarà solo amministrativa e può variare da 532 a 2.127 euro. In compenso è prevista la sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Con questo provvedimento si renderà obbligatoria la visita presso la commissione medica della propria provincia (per un numero di volte stabilito a discrezione degli specialisti), con la decurtazione di 10 punti dalla patente. Questo è quello che succede nel migliore dei casi.
Passiamo al peggiore. Se la prova del tasso alcolemico rivela un valore tra 0,8 e 1,5 grammi per litro di sangue, affronterai conseguenze penali. Sarai punito con un’ammenda da 800 a 3.200 euro e con l’arresto fino a 6 mesi. E se superi la soglia di 1,5 grammi, le conseguenze saranno ancora più serie, con una sanzione da 1.500 a 6.000 euro e un arresto da 6 mesi a un anno.
Quando è l’etilometro a essere sballato
Una storia risalente al 2017 mette in luce come a volte sia possibile eludere l’analisi dell’alcool test. Protagonista un 23enne palermitano che ha vissuto un vero e proprio calvario giudiziario per una denuncia di guida in stato d’ebbrezza, ma grazie alla mancanza di controlli sulla corretta funzionalità dell’etilometro è stato assolto in tribunale. La vicenda ha destato molte perplessità: non era stato dimostrato infatti che lo strumento fosse stato controllato e tarato di recente, ma solo così si sarebbe potuto dimostrare con certezza la colpevolezza del giovane alla guida della sua Fiat Punto quella notte.
La vicenda ha visto il protagonista contestare la condanna a due mesi di arresto richiesta dal pubblico ministero. Grazie all’intervento dell’avvocato difensore, che ha sottolineato la mancanza di documentazione sui controlli dell’etilometro utilizzato, il giudice ha ritenuto che non ci fosse la certezza sulla precisione del dispositivo nell’indicazione del tasso alcolemico. E così, con la formula piena, il palermitano è stato assolto.