Incentivi auto, ufficiale il termine ultimo: la data è stabilita
Ormai è deciso: dal 2035 non si produrranno più auto a diesel o benzina, dal 2030 addio anche agli incentivi per le elettriche
I motori endotermici sono sul viale del tramonto e dal 2035 non si produrranno più. Con 340 voti a favore e 279 contrari e 21 astensioni, lo scorso martedì 14 febbraio l’Assemblea plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo ha approvato la proposta di vietare la vendita di nuove auto a benzina e diesel a partire dal 2035. Il provvedimento rientra nelle misure predisposte dal pacchetto “Fit for 55”, già discusso ampiamente fin dall’estate del 2021.
Niente di nuovo dunque, ma solo la certezza che i costruttori europei dovranno dire addio alla produzione di modelli a motore endotermico. Gli obiettivi di riduzione delle emissioni per il 2030 sono fissati al 55% in meno rispetto al 2021 per le auto e al 50% per i furgoni. Una quota ad oggi impensabile da raggiungere in soli 7 anni, data la lentezza con cui l’industria automobilistica sviluppa modelli elettrici alla portata di tutte le tasche e alla carente rete infrastrutturale di ricarica.
Detto ciò, da Strasburgo arriva qualche segnale di cambiamento. Il prezzo di acquisto dei veicoli elettrici potrebbe essere ridotto grazie alle nuove normative che incoraggiano maggior concorrenza e incentivano i produttori a investire in ricerca e innovazione, secondo quanto ha dichiarato nel luglio 2022 l’eurodeputato olandese Jan Huitema, che ha curato la relazione sulla revisione degli standard di CO2 dell’UE per auto e furgoni di nuova produzione.
La fine di un’era stimolerà l’innovazione?
La nuova normativa è stata disegnata per promuovere la produzione di veicoli a zero impatto e prevede l’obiettivo ambizioso di abbattere quasi per intero le emissioni entro il 2035. Obiettivo che, nelle parole di Jan Huitema, si traduce nello stimolare l’innovazione e gli investimenti dei costruttori.
La normativa dovrebbe anche abbassare i prezzi dei veicoli elettrici, rendendoli più accessibili ai consumatori, e accelerare la crescita del mercato di auto usate a basse emissioni. “Alla fine, la guida sostenibile diventerà un’opzione accessibile per tutti” ha commentato l’olandese lo scorso 14 febbraio.
Stop agli incentivi a partire dal 2030
È stato previsto un adattamento del meccanismo di incentivazione per le vendite dei veicoli a basse e zero emissioni. Saranno così stabiliti obiettivi di riduzione meno stringenti per i costruttori che vendono un maggior numero di veicoli a zero o basse emissioni, come auto elettriche o veicoli ibridi efficienti. Per misurare tale obiettivo sarà introdotto, dal 2025 al 2029, un fattore di riferimento ZLEV (che indica il rapporto tra vendite di veicoli a zero o a basse emissioni e vendite totali di veicoli). I costruttori che superano il 25% di auto elettriche sul totale di produzione potranno beneficiare di incentivi e di una certa flessibilità degli obiettivi di riduzione delle emissioni. Motivo che li spingerà ad abbassare il prezzo finale di vendita delle elettriche. Dal 2030 però l’incentivo sulla produzione dei motori elettrici sarà rimosso.
Nonostante i tempi si facciano stretti, dalla Acea arrivano segnali di speranza. “La nostra industria è all’altezza della sfida di produrre veicoli a emissioni zero”, ha commentato Sigrid de Vries, Direttore Generale dell’Acea (Associazione europea dei costruttori automobilistici). “Tutti gli sforzi e gli investimenti dell’industria automobilistica sono orientati verso una mobilità a zero emissioni. È essenziale che tutte le politiche e i regolamenti dell’UE si allineino e sostengano questo obiettivo”.