Caro carburante, la nuova truffa dei benzinai disonesti | Ti fregano in un attimo, difenditi così
Distributore di carburante – Giornalemotori.it
Sono sempre più frequenti le frodi fiscali nel settore petrolifero: carburanti adulterati, colonnine manomesse, prezzi modificati con ingegnosi sistemi. Come sopravvivere alla giungla dei benzinai?
Il prezzo del carburante è alle stelle ma non sempre è colpa della crisi energetica. A questa conclusione sono giunte le fiamme gialle che hanno condotto dallo scorso marzo 2022 un’indagine approfondita sulle stazioni di servizio per verificare che non vi fossero alterazioni nella normale erogazione del carburante.
Indagati alcuni benzinai in tutto il territorio italiano che hanno lasciato sconcertati gli inquirenti. Avevano messo a punto un sistema per truffare i consumatori basato su una sofisticata manomissione delle pompe di benzina.
Le indagini sono scattate dopo che la Guardia di Finanza ha voluto approfondire un’inchiesta su alcuni casi di frode che hanno visto protagonisti aumenti poco giustificati dei prezzi del carburante, complice un contesto generale che ha reso più difficile smascherare la truffa.
Pompe bianche nel mirino degli inquirenti
Sotto i riflettori alcuni distributori low cost, le cosìddette “pompe bianche”. Rinomate per i loro prezzi competitivi attiravano i clienti con sconti vantaggiosi ma grazie all’ingegnoso sistema fraudolento riuscivano a erodere al consumatore fino a 10 euro in più per ogni pieno. Fino a 20 centesimi in più al litro. Questo modello di truffa a danno di automobilisti e motociclisti è tutt’ora diffuso e si avvale di due modalità di attuazione.
Vi sveliamo di seguito qual è il modus operandi dei benzinai disonesti ma. Con i prezzi del carburante sempre più alti però, non sempre è facile accorgersi della differenza tra il prezzo indicato alla pompa e l’effettiva quantità di combustibile erogato.
Controlli della Guardia di Finanza – Giornalemotori.it
Un pieno low cost che può costare caro
In un primo caso è possibile che il distributore abbia subito una manipolazione rilasciando aria al posto del carburante. Circostanza in cui è possibile che il display continui il conteggio dei litri quando in realtà la pompa non eroga carburante. Nel secondo caso la benzina può essere adulterata con additivi vari, acqua, oli o altre miscele che rischiano di danneggiare il motore. L’ultimo caso scoperto a Napoli è quello che ha destato maggiore scalpore per la complessità del sistema di sofisticazione. Il gestore si serviva di un dispositivo in grado di controllare la pompa per aumentare la velocità di conteggio del display e diminuire la quantità di carburante.
Quello delle frodi è un problema che da tempo sta interessando il mercato petrolifero italiano, come già emerso dalla relazione annuale di Assopetroli Assoenergia nel 2017. Già allora fu rilevato che il 15% dei prodotti petroliferi immesso in consumo è dirottato sul mercato parallelo. Una frode fiscale che genera un’evasione di Iva che oltrepassa i 2 miliardi di euro.