Squarcia le gomme dell’auto di un anziano. Ma la vittima lo riconosce in questo modo
Doversi recare dai Carabinieri per denunciare tre volte lo stesso episodio. Ha dell’incredibile quanto accaduto per le strade di Cecina, in Toscana. Un uomo di 75 anni ha infatti ritrovato danneggiata la propria auto in più di una occasione.
Nello specifico, la prima volta l’uomo si è rivolto alle forze dell’ordine per denunciare lo squarciamento di una gomma. In un primo momento, l’episodio è stato considerato un atto vandalico fine a se stesso. Almeno fin quando non è stata rinvenuta squarciata anche la seconda gomma dell’auto. A quel punto, l’uomo ha temuto di essere finito nel mirino di un malfattore.
Un sospetto divenuto certezza quando alcuni giorni dopo è stato costretto a denunciare il danneggiamento della terza gomma. A dare una svolta alle indagini sono state le telecamere di sorveglianza installate nei pressi dell’auto, e che hanno ripreso l’aggressore mentre squarciava le gomme dell’auto dell’anziano.
Certi di trovarsi davanti ad atti intimidatori, i Carabinieri di Cecina hanno setacciato le videocamere di sorveglianza installate nei pressi dell’auto danneggiata. Le immagini dei tre episodi hanno così confermato il sospetto che a compiere gli atti vandalici fosse un singolo aggressore. E a riconoscerlo è stata la stessa vittima. Quanto da lui raccontato alle forze dell’ordine, ha infatti contribuito a risolvere il quadro della faccenda.
L’uomo ripreso dalle telecamere sarebbe infatti un conoscente dell’automobilista nonché suo coetaneo. In passato, i due avrebbero avuto dissapori mai risolti. L’autore degli atti vandalici era inoltre già noto alle autorità locali. Come dimostra l’orario delle registrazioni visionate dai Carabinieri, l’aggressore ha agito nelle ore notturne per evitare di essere visto.
Per lui, le autorità hanno predisposto il deferimento in stato di libertà. Il reato a cui dovrà rispondere è invece quello di danneggiamento di cose altrui. I presupposti di questa tipologia di reato sono infatti il presupposto psicologico e il deterioramento del bene mobile o immobile.
Il danneggiante rischia così da 6 mesi a 3 anni di carcere, o in alternativa può chiedere la sospensione della condizionale, qualora provvedesse alla riparazione del danno o prestasse servizi socialmente utili non retribuiti decisi dal giudice.