Claudio Marchisio, sapete che auto guida? Per l’ex campione un mix tra sport e lusso
L’ex giocatore della Juve si racconta: “Sono un guidatore sportivo, in un’auto voglio sentire lo scatto”
Claudio Marchisio è stato uno dei centrocampisti italiani più forti degli ultimi tempi. Con la maglia della Juventus e con quella della nazionale ha messo in mostra tutte le sue doti tecniche, conquistando vittorie e trofei. Da quando ha deciso di ritirarsi, Claudio Marchisio ha iniziato una vera e propria seconda vita.
L’ex giocatore, attualmente, si dedica molto al mondo della comunicazione. Marchisio, infatti, scrive sull’edizione torinese del Corriere della Sera ed è uno degli opinionisti più celebri di Rai Sport. Non tutti sanno però che Marchisio è anche un grande appassionato di auto. Fin da piccolo la sua passione per le quattro ruote si è riversata sulla Formula 1. In particolare, l’ex centrocampista azzurro non ha mai nascosto di essere un grandissimo sostenitore della Ferrari.
Marchisio oggi guida principalmente la sua Cupra Formentor ibrida plug-in, auto che l’ex giocatore ama particolarmente. Marchisio l’ha definita “un’auto completa, perfetta sia per i giovani che per la famiglia, per viaggi-vacanza o per andare a lavorare”. L’ex juventino si è raccontato ai microfoni di Autovelox, analizzando da vicino il suo rapporto con i motori. “Sicuramente sono un guidatore sportivo. Non dico che non rispetti i limiti della velocità, ma di un’auto mi serve sentirne lo scatto, l’aggressività: caratteristiche che ho sempre provato da quando sono patentato. Prima del calcio, ero un amante delle corse automobilistiche, in particolare della F1. Adoravo Ayrton Senna, le monoposto: come sono cambiate nel tempo, la tecnologia che si è integrata fortemente in loro e che è arrivata oggi anche alle vetture di produzione. Un mondo cambiato a 360 gradi, non legato più solo al modo di guidare”, ha dichiarato l’ex centrocampista azzurro.
Marchisio si racconta tra presente e passato
Marchisio ha poi spiegato quali sono gli elementi che considera maggiormente nella scelta di una macchina. “Se prima si guardava alle prestazioni, ora si vuole un’auto che ci faccia sentire a casa. Vogliamo capire che tipo di materiali sono stati usati, la sua tecnologia, la capacità in strada, il sistema infotainment. Si vuole essere più a proprio agio al volante, interagire con la vettura, perché non si deve solo guidare, ma vivere un’esperienza diversa. Anche lavorare, dato che ora la strumentazione ce lo permette”, ha sottolineato.
L’ormai ex giocatore, inoltre, ha aggiunto: “Credo che non sia semplice, per il mercato dell’auto, inculcare in ogni singolo cliente il cambiamento. Una volta si guardavano poche cose nella scelta di una vettura. Lo vedevo con mio papà, che sceglieva l’auto familiare, mentre noi giovani puntavamo alla Spider se avevamo opportunità economiche. Prima si catalogava l’auto in base alla propria vita, ora si cerca tecnologia, prestazioni e materiali. Studiando persino la casa auto che ha prodotto tale vettura, e come ha lavorato nella concezione di invogliare il cliente. Siamo circondati da tanti spot d’auto in tv, ogni due per tre ne troviamo uno nuovo e differente. Oggi stare in auto significa vivere un’esperienza diversa”.