Il suo sogno è quello di attraversare il Sudamerica a bordo della sua Vespa
Nina Zilli è senza dubbio una delle cantanti più conosciute in Italia. I suoi brani hanno riscosso successo in ogni parte del nostro Paese, facendo registrare record su record. In pochi, però, conoscono la passione segreta di Nina Zilli per il mondo delle due ruote. La cantante emiliana si è raccontata in occasione del Filming Italy Sardegna Festival, spiegando come è nato il suo rapporto con il mondo delle moto.
Zilli ha confessato che la Vespa è il modello che preferisce e che le è rimasto nel cuore. “Sono emiliana e tutti gli emiliani “bazzicano di vespe”, si dice così da noi. La Vespa fa parte, da generazioni, del Dna di famiglia. Sono assolutamente vespista, che si tratti di un cinquantino o di un duecento. Quando avevo tra i 19-20 anni con la mia migliore amica e la mia Vespa 200 siamo arrivati fino in Puglia partendo da Piacenza. Eravamo io e Giada Serafini dietro di me. Abbiamo fatto la Toscana, la Corsica, la Sardegna, Civitavecchia, Napoli, Capri e poi a Peschici abbiamo trovato una strada. Il Vespone rosso fuoco era vecchio, anzi vintage pardon, quindi ti puoi immaginare certi tratti in seconda…Da lì abbiamo risalito tutta l’Italia e siamo ritornati a casa”, ha spiegato l’artista italiana.
Nina Zilli ha poi raccontato: “Ho ancora il mio Vespone, però alle Bocche di Bonifacio il mare era un po’ mosso e non avendo legato bene la Vespa mi ruppero un po’ di cose, compreso i fanalini. Poi l’ho fatta ricolorare bianca e azzurra, un po’ come la Lambretta, e da quel giorno sto progettando il mio prossimo viaggio che sarà epico”.
La cantante ha poi svelato uno dei suoi più grandi desideri. “Mi piacerebbe attraversare il Sudamerica fino ad arrivare in Patagonia e alla Terra del Fuoco. A me andrebbe bene anche la mia Vespa o magari un modello più moderno. Comunque anche la mia ce la farebbe, ve lo garantisco. Mi piacerebbe tanto, di tempo non ne ho così tanto a disposizione, però diciamo che sognare non costa nulla”.
Infine, Nina Zilli ha ricordato i tempi passati, periodi in cui l’artista utilizzava diversi modelli a due ruote. “Ho un cinquantino vecchissimo che tengo addirittura in esposizione all’ingresso della casa in campagna: è completamente restaurato. A 16 anni avevo il Booster degli Anni ’90. Quando ho preso la patente della moto ho iniziato a divertirmi, che sia con le moto da cross o con l’enduro. Sì, perché questa emilianità fa sì che abbia tantissimi amici che sono stati anche dei Campioni, proprio di Enduro o Motocross. Come Mattia Dodi, che oggi è un ingegnere che lavora per una famosissima azienda e che mi faceva prendere paura ogni volta che mi portava con lui. Era molto più bravo di me, io sono una tipa tranquilla”, ha raccontato.