Da Cannavaro a Cristiano Ronaldo: il taxi di Tommy Agosta ha trasportato moltissimi campioni della Juventus.
Molto spesso le nostre passioni ci portano a fare delle scelte apparentemente folli. Non è raro sentire storie in cui il protagonista, affezionato particolarmente a un oggetto, rifiuta cifre folli pur di non privarsene. Un esempio molto recente è rappresentato dalla storia che stiamo per raccontarvi.
Un tassista tifoso della Juventus, infatti, ha rifiutato ben 100.000 euro per il suo taxi, una Fiat Ulysse dal valore di qualche migliaia di euro. La vettura della casa automobilistica torinese è ormai fuori produzione dal 2010. Dietro al suo rifiuto c’è però un forte legame affettivo nei confronti dell’auto. Tommy Agosta, infatti, non ha ceduto al denaro poiché la sua auto può essere considerata un vero e proprio articolo da collezione.
All’interno del taxi ci sono circa 170 autografi di giocatori e dirigenti della Juve. Il suo amore verso i bianconeri ha fatto sì che l’incredibile offerta ricevuta fosse rispedita al mittente. Tra le firme collezionate da Tommy spiccano i nomi di Michel Platini, Cristiano Ronaldo, Fabio Cannavaro, Giampiero Boniperti e Gianni Agnelli. Cannavaro, tra l’altro, era salito sul taxi di Agosta subito dopo la vittoria del Mondiale per andare a trovare Pessotto in ospedale.
“Il primo è stato Fabio Cannavaro, per scherzo mi ha firmato la tappezzeria del tettuccio. Subito gli ho detto: me l’hai rovinato! Per cambiarlo avrei speso mille euro e allora ho deciso di tenerla e che sarebbe stata la prima di tante”, ha raccontato il tassista palermitano. Insomma, una serie di ricordi che non potevano essere cancellati solamente con i soldi. “Il mio numero ce l’hanno tutti e alla fine sono passati tantissimi dal mio taxi. All’inizio era tutto un po’ improvvisato, poi invece ho iniziato a fare foto e video di chi firmava”, ha dichiarato Agosta.
L’incredibile offerta era stata recapitata da un principe arabo, pronto a sborsare una tale cifra per assicurarsi lo storico taxi. La sua intenzione, con molta probabilità, era quella di arricchire la personale collezione, composta da pezzi unici e introvabili.
“E’ accaduto quattro anni fa che dall’Arabia Saudita arrivò un gruppo di cui faceva parte un principe tifoso della Juventus che rimase impressionato e mi propose 80 mila euro. Rifiutai. Ci sono affezionato e comunque poi ho fatto fare una perizia e vale molto di più. In ogni caso ha tenuto il mio numero perché dopo gli ultimi mondiali si è di nuovo fatto vivo. Gli ho detto che si erano aggiunti Cr7 e Tevez e lui ha alzato il prezzo a 100 mila euro, ma di nuovo gli ho detto di no”, ha raccontato Agosta.