Codice della strada, qui non ti perdonano mai finisci in carcere. Ti sembra una piccolezza non hai idea di cosa hai combinato
Polizia Municipale durante un controllo – Giornalemotori.it
Le violazioni più gravi del CdS non riguardano solo i reati per guida in stato di ebbrezza, attenzione a fare i furbi
La riforma del Codice del Strada prevista dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Matteo Salvini, prevede pene più severe per le violazioni commesse sotto l’effetto di alcol e stupefacenti e misure di contrasto che fino ad oggi erano previste solo nei casi di più gravi.
Il numero uno della Lega ha anche ipotizzato la revoca definitiva della patente nei casi in cui le misurazioni fornite da alcol test e droga test risultino superare i valori consentiti. Così ha promesso di mettere mano al nuovo Codice della Strada, che “dopo trent’anni merita una rivisitazione” ha detto.
Pugno duro anche contro l’utilizzo indiscriminato dei monopattini in città mentre una maggior tutela deve essere prevista secondo Salvini per i ciclisti, troppo spesso vittime delle negligenze degli automobilisti. Nel giro di vite dato dal Governo sulla riforma del Codice della Strada le violazioni più gravi non prevedono solo sanzioni, ma in alcuni casi anche responsabilità penali punite con mesi o anni di carcere.
Un reato che può costare molto caro
La Corte di Cassazione infatti ha decretato che, nonostante il comportamento dell’automobilista non risulti pericoloso per gli altri utenti della strada, può essere soggetto a violazioni talmente gravi da decretare fino a 6 anni di carcere seppur non compromettendo la vita delle persone.
È questo il caso del totale o parziale occultamento della targa con dispositivi di copertura, o con fango e detriti, una pratica nota alle forze dell’ordine per evitare l’identificazione del veicolo. Attenzione, perché si tratta di un reato che non solo comporta fino a 6 anni di carcere, ma anche una sanzione amministrativa di 2.000 euro.
Tentativo di occultamento della targa – Giornalemotori.it
È violazione del Codice Penale
Stiamo parlando dell’infrazione dell’art. 490 del Codice Penale che persegue “Chiunque, in tutto o in parte, distrugge, sopprime od occulta un atto pubblico al fine di perseguire per sé o altri un vantaggio o di recare ad altri un danno”. Con un po’ di fortuna il magistrato potrebbe archiviare il caso avvalendosi di una recente riforma che prevede per tutti i reati puniti con la sola sanzione economica o con il carcere fino a massimo 5 anni di scagionare l’imputato e non applicare pene.
Sulla fedina penale però sarà riportata la condanna nonostante il proscioglimento sulla base delle conseguenze non gravi del gesto. Sconsigliamo dunque a coloro che pensano di aver escogitato un metodo infallibile per evitare le multe degli autovelox di abbandonare questa prassi perché le conseguenze sul piano legale possono essere davvero gravi.