Hai comprato un’auto all’estero e devi immatricolarla in Italia? Qual è la procedura da seguire e quali sono i costi da sostenere? La mancata immatricolazione comporta delle sanzioni per il trasgressore? Per ogni domanda una degna risposta!
Niente più dubbi riguardo a questa spinosa questione. Ecco come devi – necessariamente – muoverti per non andare contro la Legge...
La materia è regolata dal Codice della strada sul quale, di recente, è intervenuto il Decreto Sicurezza, entrato in vigore alla fine del 2018. Infatti, mediante questa importantissima novità legislativa si è cercato di porre un freno alla pratica diffusissima dell’utilizzo di targhe estere su veicoli che non essendo dichiarati in Italia, non esistono per il nostro Fisco. Al contempo si sono voluti evitare comportamenti elusivi come quello di non pagare il bollo auto o le multe ricevute. Insomma, si è voluti correre ai ripari!
Dunque come muoversi per non andare contro la legge? Con una bella immatricolazione.
Come muoversi per l’immatricolazione
Se l’auto estera è stata acquistata da un concessionario o da un importatore, questi provvede ad immatricolarla in Italia, attraverso il disbrigo delle relative pratiche, mentre se il veicolo mantiene l’immatricolazione estera, spetta al nuovo proprietario procedere alla re-immatricolazione. Inoltre, per l’immatricolazione, bisogna necessariamente distinguere se il mezzo è stato acquistato all’interno dell’Unione Europea, oppure in uno Stato extracomunitario. Quali differenzi sostanziali comporta?
Se l’auto estera da immatricolare proviene da un Paese che fa parte dell’UE, le pratiche possono essere effettuate presso o presso lo Sta di riferimento o l’ ufficio provinciale della Motorizzazione civile ed entro 60 giorni dal rilascio della carta di circolazione e rivolgersi al Pra per la registrazione.
La documentazione necessaria per immatricolare un veicolo straniero proveniente da un Paese dell’UE varia a seconda se lo stesso è nuovo oppure usato, in che senso?
Nel primo caso occorre in primis la carta di identità del proprietario. Se il documento è redatto in lingua straniera, bisogna obbligatoriamente allegare una traduzione in italiano, certificata come conforme al testo straniero da un traduttore ufficiale. Poi serve il modello NP2C per l’iscrizione al Pra e nel caso in cui bisogna redigere un atto di vendita è necessario compilare il modello NP2D. Non devono poi nemmeno mancare la dichiarazione di conformitàeuropea della casa costruttrice, l’atto di vendita redatto in bollo ed autenticato da un notaio, le ricevute di pagamento delle imposte previste per tale tipo di compravendita e la domanda compilata su modulo TT2119, firmata dall’acquirente presso gli uffici della Motorizzazione Civile.
Nel secondo, oltre ai documenti sopra elencati, occorre produrre pure la carta di circolazione estera in originale ed in copia. . In ogni caso, è opportuno sempre e comunque chiedere preventive informazioni allo Sta di riferimento sulla documentazione da presentare, potendo variare da Paese a Paese.
Se l’acquirente dell’auto estera è una società giuridica, serve anche una dichiarazione sostitutiva del legale rappresentate, mentre se è un cittadino extracomunitario residente in Italia, occorre una copia del permesso di soggiorno, ovvero una fotocopia del documento di identità , oppure una copia del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.
Tuttavia è doveroso anche spiegare che la procedura per immatricolare un’auto estera proveniente da un Paese extra Unione Europea è – a onor del vero- un po’ più lunga perché richiede alcuni passaggi aggiuntivi che devono necessariamente essere fatti come si deve.
Può svolgersi poi solo ed esclusivamente presso l’ufficio della Motorizzazione civile e nei 60 giorni successivi al rilascio della carta di circolazione bisogna iscrivere il veicolo al Pra. I documenti necessari per l’immatricolazione di un’auto estera extra UE differiscono a seconda se si tratta di un veicolo nuovo o usato.
Nella prima situazione sono richiesti i seguenti documenti: il certificato di origine del mezzo, il documento di circolazione straniero, la scheda tecnica del veicolo e la dichiarazione di conformità europea della casa costruttrice e- infine- la bolletta doganale. Questi stessi documenti sono richiesti anche nel caso di un’auto usata ad eccezione del certificato di origine del mezzo.