Cresce ancora il prezzo medio delle auto usate che sta attanagliando le finanze di milioni di automobilisti: ecco il vero motivo dell’aumento che potrebbe aumentare la crisi.
Comprare auto nuove costa un occhio della testa, in pochissimi infatti possono permetterselo ormai. Ma anche rimediare auto usate sta diventando oltremodo impegnativo a livello finanziario, specie in un periodo di profonda recessione globale e nazionale come questo.
Attese estenuanti e pezzi che non arrivano, code e accessori davvero difficili da reperire sono solo alcune delle situazioni negative. Chi va cercando una vettura di seconda (o terza) mano deve armarsi sia di pazienza che, ahilui, di euro, perché il prezzo è in ascesa anche sull’usato.
Domanda troppo alta: questa la causa ufficiale e principale, ma i dati fornitici dal Sole 24 ore parlano anche di altro. In tre anni il costo medio di una macchina usata è cresciuto del 33% e, nell’ultimo anno, del 20%: numeri da panico.
Anche Sergio Lanfranchi di Autoscout24 ha confermato che a luglio 2022 il costo medio di una vettura di seconda mano è aumentato del 21,6%, assestandosi su una preoccupante media di 21.600 euro, registrando un +33,6% rispetto al 2019. I numeri non confortano anche perché se costano le nuove e aumentano le usate, il mercato auto è destinato alla congestione.
Le concessionarie non possono che prendere atto di tale negativa tendenza circa le auto usate e di conseguenza riassestare il loro parco macchine espositivo e non solo. Nel decennio 2011-2021 sono state infatti parecchie e oscillazioni che hanno coinvolto il settore auto usate, soprattutto in relazione alla disponibilità di veicoli presso il concessionario.
Nel 2017 il picco toccò le 89 unità e nel 2021 il minimo di 50: ma ciò che va analizzato è anche quanto tempo una vettura resta ferma nella concessionaria. Tale dato è la temperatura dello stato di salute del mercato e della compravendita: aumentato l’indice di rotazione del magazzino da 4,4 a 6,2 in 5 anni.
Gli italiani, inoltre, rispetto a otto anni fa optano per un usato vecchio, immatricolato oltre dieci anni prima: ciò tocca circa 1,4 milioni di mezzi, non pochissimi. Da un lato tali numeri indicano che le automobili di oggi si mantengono meglio e restano competitive e performanti anche a distanza di anni. Dall’altro lato però la gente si sta disilludendo di poter comprare veicoli nuovi o seminuovi, optando per un usato vecchio e datato: preoccupante inversione di tendenza, anche al netto del rincaro dei costi di gestione che riguardano showroom e concessionarie.