Attenzione alle auto elettriche perché si ventila l’idea di un blocco totale: ecco dove si rischia di fermare i veicoli di ultima generazione a fronte di una situazione divenuta critica.
Il surriscaldamento che ha investito negli ultimi decenni il nostro Pianeta ha obbligato i governi a spingere con ancora più decisione e fermezza in direzione di politiche eco sostenibili e a emissioni zero. Da qui, il mercato auto ha sterzato secco verso l’elettrico, frontiera di ultima generazione motoristica.
A partire dal 2035, infatti, la circolazione stradale sarà consentita solo ed esclusivamente alle vetture elettriche. Addio dunque a motori endotermici che con le loro nocive emissioni hanno contribuito non poco a rendere invivibile l’aria e a rovinare l’equilibrio terrestre.
L’auto elettrica attira un numero sempre più alto di automobilisti che si stanno spingendo con convinzione tra le braccia della svolta a favore dell’ambiente promulgata dai governi. In Svizzera, però, pare che le colonnine di ricarica non siano ancora così ben distribuite, il che rappresenta un importante problema da risolvere.
Tali strutture, secondo quando trapela dal territorio elvetico, sono parecchio costose e rendono poco, per questo le amministrazioni locali tentennano nell’installarne un numero adeguato alla mole di veicoli elettrici che girano per strada. Si arriva dunque a ipotesi drastiche e impensabili fino a poco tempo fa.
La situazione circa le unità di ricarica delle auto elettriche in Svizzera è alquanto problematica: le quasi 9 mila colonnine non soddisfano la richiesta energetica e occorre pensare in fretta a soluzioni alternative, per non dire drastiche, a fronte dei un aumento del 62% delle vetture elettriche circolanti sul territorio elvetico.
Inutili le app cerca colonnine, spesso dispersive: a ciò si aggiunge l’aumento dei costi fino a 70 centesimi a kW, in conseguenza del costo elevato di installazione e manutenzione delle colonnine stesse. Un circolo vizioso negativo, dunque, come sottolineato da Stéphane Rosset, co-direttore della rete di punti di ricarica Move.
Evidenziando come il costo per la messa in opera di una stazione di ricarica auto di 20 minuti è pari a 500.000 franchi, Rosset ha posto l’accento sul problema della distribuzione energetica da migliorare in fretta, anche con l’adozione nell’immediato di provvedimenti drastici come il blocco totale della auto elettriche. Mozione sposata, quest’ultima, dal governo svizzero, a fronte di un problema assai evidente di investimenti e costi da sostenere per installare le colonnine di ricarica. Da più parti in Svizzera le forze politiche chiedono la privatizzazione in tal senso, ma la battaglia è ancora aperta.