Due ruote, la moto che guidi non è intestata a te? Non sai quale rischio stai correndo | La regola è chiarissima
Attenzione quando guidate una moto che non è intestata a voi perché potrebbe costarvi carissimo: ecco cosa dice la legge e quali sono i rischi nei quali incorrete con tale comportamento.
Spesso ci capita di prestare la moto a un conoscente o a un nostro familiare perché ne ha bisogno ed è un gesto di per se nobile e generoso, ma occorre sapere bene che anche dietro queste attenzioni verso gli altri si celano insidie.
Il Codice della Strada regolamenta in modo attento e puntuale ogni aspetto della circolazione stradale su 4 e 2 ruote e, nella fattispecie, redige alcune norme di buon comportamento che assumono valore legale a tutti gli effetti.
Si sancisce che è consentito prestare la moto ad altre persone senza che esso di per sé rappresenti un motivo di cui preoccuparsi, a patto che si rispettino determinate condizioni. In primo luogo la persona che andrà a guidare il mezzo dovrà essere in possesso della patente di guida apposita, ma il vero nodo è anche la durata del suddetto prestito.
Tutto ciò è infatti consentito solo per brevi periodi di tempo: in caso si voglia guidare una moto non nostra per una frazione temporale prolungata, occorre sapere che bisogna adeguarsi alle normative e fare delle modifiche mirate per non incappare in sanzioni pesantissime e impattanti. Vediamo cosa dice la legge.
Moto in prestito: ecco cosa dice la legge
Guidare la moto di un altro per un periodo prolungato richiede, come da disposizioni del Codice della Strada, una condizione particolare di cui non tutti sono a conoscenza. Un dettaglio fondamentale che ci consentirà di evitare multe e inconvenienti con le Forze dell’Ordine.
Secondo quanto espresso nel nuovo Codice della Strada, entrato in vigore nel 2014, guidare la moto di un altra persona per un tempo prolungato o addirittura illimitato, previo possesso dell’idonea patente, è consentito solo se si fa parte del suo stesso nucleo familiare, più precisamente del suo stato di famiglia. Congiunti dunque tranquilli, ma conviventi attenti perché potreste incappare in rogne davvero notevoli.
In caso non vi siano le suddette condizioni, il prestito della moto è consentito solo per 3o giorni, terminati i quali se non aggiungerete il vostro nome sulla carta di circolazione (che lo registrerà al PRA) incapperete in multe pesanti. Per chi infatti non si adegua, si va dai 728 ai 3.626 euro di contravvenzione: conviene dunque mettersi sempre a norma in tal senso, aggiungendo il proprio nome al libretto se si prevede un uso superiore ai 30 giorni.