Per un’infrazione del genere la multa non basta: scatta il ritiro della carta di circolazione
Attenzione massima a questa infrazione che non solo ti fa prendere la multa ma anche ti leva la carta di circolazione: ecco cosa non fare assolutamente se vuoi continuare a guidare.
Moltissime le infrazioni annesse alla modificazione del veicolo che possono causare impattanti e onerosissime multe, che si rivelerebbero davvero deleterie in un periodo di crisi nera e globale come quello che stiamo vivendo ogni giorno da anni a sta parte.
Piccoli a volte scontati atteggiamenti, se non veri e propri gesti e comportamenti, che potrebbero farci rimpiangere di aver preso questa decisione. Esiste infatti un reato amministrativo legato alla modificazione della propria auto che spesso riguarda i più giovani.
Il tuning, ovvero la modificazione del veicolo, in Italia è consentito ma dal 2020 è stato limitato di molto: il motore non potrà essere potenziato rispetto a quanto prescritto sulla carta di circolazione, cosa che negli anni passati avveniva regolarmente.
La modifica dunque di parti strutturali ed estetiche dell’auto è consentita per legge ma entro certi precisi e severi limiti, in riferimento all’assetto di guida, al sistema di scarico, alle luci, all’impianto sonoro (con aggiunta di casse e altoparlanti) e a molto altro. Consentite anche le modifiche esterne a carrozzeria e parti estetiche come alettoni, diffusori, ma attenzione a cosa non si può toccare.
Tuning auto: cosa non si può modificare
Tra le cose che assolutamente sono passibili di multa in fatto di modificazione auto, troviamo gomme e cerchioni: essi devono tassativamente rispondere alle indicazioni espresse dalla casa produttrice e riportati sul libretto di circolazione in dotazione ad ogni veicolo.
Idem per il paraurti, che non potrà esser cambiato a discrezione del proprietario del mezzo: tutto ciò che il marchio non consente, non potrà esser sostituito o modificato. Occhio anche a non mutare altezza e potenza della vettura perché lì si cade sena speranza nel reato amministrativo e la sanzione è salatissima.
Per tutti coloro i quali non si adeguano alle normative che regolamentano il tuning auto, le contravvenzioni sono delle vere mazzate: 422 euro di multa certi e sicuri, oltre al molto probabile ritiro della carta di circolazione. Un vero danno sia economico che pratico-logistico, in un periodo in cui anche un minimo imprevisto esborso potrebbe rappresentare una rovina bella e buona. Gli appassionati sperano che presto le norme liberali che vigono in materia in Spagna, Germania e Svizzera sbarchino anche nel Bel Paese per dare finalmente ossigeno alle aziende di tuning.