Quanto pagherai il carburante nei prossimi mesi I Il governo ci prova
In arrivo la nuova decisione del Governo Meloni sul taglio delle accise: ecco cosa dice il decreto Antiquater circa i prezzi ancora troppo elevati della benzina che stanno piegando la testa a milioni di famiglie italiane e di automobilisti ormai stremati.
Si sta perfezionando il testo del decreto Antiquater promulgato dal Governo Meloni che punterà alla riproposta del taglio delle accise sui carburanti fino al 31 dicembre 2022, in aggiunta alla richiesta dei crediti di imposta a favore delle imprese, temi molto caldi in un periodo di crisi globale intensa e diffusa.
Nel Nadef si è andata a confermare la nota relativa al deficit 2022 e sono stati previsti circa 9 miliardi di euro per andare a coprire e mitigare le ferite dovute al caro energia. La misura contenuta nell’Antiquater vuole coprire gli effetti a livello finanziario dovuti all’acquisto di gas da parte del Gestore dei servizi di energia.
Ciò consentirà in futuro di poter rivendere il gas a prezzi meno impattanti per le finanze pubbliche e di rimando anche per milioni di famiglie italiane. I proventi attesi dalle vendite verranno contabilizzati e previsti per il 2023, anno in cui dovrà esserci anche una robusta diminuzione delle accise che già è stata prorogata sino a fine anno.
Oltre al taglio delle suddette tasse sui combustibili il Governo Meloni nel testo del decreto Antiquater e anche nelle note al DEF ha sottolineato la possibilità di stanziamento di 4 miliardi per coprire le spese per l’acquisto di gas ad opera del Gse. Ma in fondo, ciò che conta, è che la benzina scenda: vediamo la situazione ad oggi dei prezzi dei carburanti.
Quanto costano i carburanti oggi
Al momento (inizio novembre) i prezzi medi praticati alle pompe di distribuzione di carburanti paiono bloccati, attestando le rispettive medie verso la stabilità, anche se si inizia a registrare una lieve impennata soprattutto in riferimento ai grandi marchi di distribuzione.
Staffetta Quotidiana, nota per le rilevazioni in tal senso, ha sottolineato che ciò è dovuto in buonissima parte all’aumento delle quotazioni internazionali sui prezzi dei prodotti derivanti dalla raffinazione, come appunto i carburanti. In tal senso si spiega, ad esempio, l’aumento applicato pochi giorni fa da Tamoil di circa 2 centesimi al litro sulla benzina.
Per gli automobilisti intanto esiste ancora la possibilità di usufruire di buoni carburante per far fronte in modo concreto a un aumento esponenziale e costante dei prezzi medi di benzina, diesel e GPL. I prezzi rilevati il 3 novembre parlano chiaro: benzina servito 1,828/lt, self 1,684, diesel servito 2,004/lt, self 1,865/lt. GPL 0,772 e metano a 2,295 euro al kg.