Auto elettriche in Italia, il mercato stenta a decollare: ecco spiegato il perché
L’interesse nei confronti delle vetture elettriche e ibride è certamente vivo ma la maggior parte delle persone ritiene ancora alti i prezzi dei modelli sul mercato o non ne sa abbastanza. Pesa anche la crisi energetica che sta diventando un vero e proprio incubo per le famiglie italiane, stanche dei troppi rincari.
Un nuovo sondaggio condotto da Areté (azienda leader nella consulenza strategica) nel mese di ottobre 2022, conferma ancora una volta in maniera chiara e netta che la maggior parte degli italiani percepisce il costo delle auto elettriche disponibili sul mercato come ancora troppo alto.
Una sensazione che risente -inesorabilmente- anche del clima di grandissima incertezza economica dovuto allo scenario di crisi internazionale nel quale stiamo vivendo da tempo. Alla base di questo sentimento, da non sottovalutare, da parte dei consumatori, ad ogni modo, si aggiungono anche altri fattori come confusione e scarsa conoscenza delle caratteristiche e delle differenze tra le diverse tecnologie in utilizzate sulle vetture elettrificate, siano esse 100% elettriche o ibride.
L’analisi di Areté – della quale vogliamo parlarvi- è stata condotta a 6 mesi di distanza da una precedente simile ricerca per avere polso della propensione alla mobilità elettrica e capire quale sia effettivamente il pensiero degli italiani in merito agli obiettivi fissati a livello europeo al 2035 per la decarbonizzazione. L’88% degli intervistati, ora come ora, utilizza vetture con motore termico, ma il numero di individui che scelgono soluzioni alternative (il 9% ha scelto l`ibrido e il 2% il full electric) è in crescita.
Dall’indagine risulta poi che 6 italiani su 10 non hanno mai utilizzato, né provato una vettura elettrica. L’87% delle persone che ha avuto l’opportunità di guidarne una, tuttavia, ha espresso un giudizio positivo apprezzandone aspetti come la silenziosità, la dotazione tecnologica di bordo, la comodità d`uso in città, il cambio automatico e l’accelerazione immediata. Il restante 13% ha riscontrato delle criticità alla guida.
Troppi dubbi e mille incertezze nel nostro Paese
Come detto in precedenza la crisi economica ed energetica, acuitasi fortemente nelle settimane successive allo scoppio del conflitto russo-ucraino, oggi sembra uno dei più grandi e pesanti limiti per la propensione all’acquisto di vetture elettriche. Basti pensare che a marzo di quest’anno l’87% del campione registrato da Areté si diceva intenzionato ad acquistarla in futuro, mentre la percentuale attuale è scesa al 63%.
Chi sceglie di comprare un’auto elettrica lo fa principalmente per ragioni di natura economica (51%), mentre per il 32% la spinta è di natura ambientale. Tra i motivi di resistenza – invece- da parte degli scettici nei confronti dei veicoli EV, lo si è spesso evidenziato, c’è la sfiducia verso l’autonomia delle batterie che è temuta da oltre metà del campione e una generalizzata diffidenza verso la tecnologia.
Ma ora eccola la domanda che vi starete tutti quanti facendo, ovvero: quanto sono disposti a pagare gli italiani per avere un’auto elettrica? La risposta è meno di 30mila euro, un dato che offre una spiegazione ben chiara, per non dire proprio lampante, del perché la diffusione di questi veicoli stenti ancora a decollare nel nostro Paese.
Ad ogni modo, i motivi della scarsa diffusione di questi veicoli non risiedono solo nel loro elevato costo che è- comunque sia- un dato da tenere in considerazione.
Il sondaggio di Areté ha misurato- difatti- anche la conoscenza delle auto elettriche da parte degli italiani, evidenziando come regnino ancora grande incertezza e infinita confusione su temi come le modalità di ricarica, i quantitativi di emissioni prodotte, i costi di gestione e l’autonomia.
Sebbene le Case automobilistiche abbiano investito davvero molte risorse nella promozione di questi veicoli, 6 italiani su 10 ammettono di non conoscere le differenze tra le diverse tecnologie ibride (MHEV, HEV, PHEV) e l’elettrico. Il 61% degli intervistati poi non sa nemmeno che i motori ibridi sono molto diversi tra loro a seconda della tipologia (full, mild e plug-in). Il 40% pensa che tutte le vetture ibride ed elettriche siano auto a emissioni zero, mentre il 47% reputa che si possa ricaricare l`auto elettrica direttamente alla presa della corrente senza alcuna modifica al contratto della luce, né installazioni di apparecchiature particolari.
Infine, il 47% pensa che tutte le ibride siano in grado di percorrere almeno 50 km viaggiando in modalità elettrica. Dall’indagine emerge come quasi la metà degli italiani (45%) ritenga irrealizzabile lo scenario stabilito dall’Unione europea per il raggiungimento degli obiettivi del pacchetto FIT for 55, secondo cui dal 2035 ai costruttori sarà vietato vendere vetture con motori termici, consentendo solo la vendita di vetture full electric. Per 4 italiani su 10, fattori come l’elevato costo dell’energia elettrica, la scarsità dei punti di ricarica e l’assenza di un cronoprogramma definito di attività che dovrebbero- e qui è doveroso il condizionale- accompagnare la transizione verso l’elettrico, sono i motivi principali che portano a credere che l’obiettivo verrà mancato.