Nuovo controllo sulle auto della popolazione: Preoccupazione alle stelle in tutta Italia
Il bollo auto spaventa e non piace da sempre a tutti gli italiani, giovanissimi in primis. E adesso sono ancora più preoccupati per via dei “nuovi” controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Il bollo auto non piace a nessuno, soprattutto se si rischia di non pagarlo. Il rischio, in questi casi, è di ritrovarsi una multa di non poco conto a casa. Pagarlo- in pratica- tiene gli automobilisti al sicuro dai possibili controlli del Fisco, che sarebbero sempre da evitare. Ma questo in teoria dal momento che l’Agenzia delle Entrate effettua i suoi accertamenti quando si ritarda o non si versa la propria tassa automobilistica.
E non solo, dato che si può essere soggetti a delle verifiche, pure estenuanti, anche se siamo perfettamente in regola con il pagamento dell’imposta. Ma per quale motivo? Cerchiamo di capirlo bene, mettendo in risalto alcune casistiche che fin troppo spesso vengono completamente ignorate. L’ Agenzia delle Entrate può controllare i proprietari di un’automobile anche se hanno pagato il bollo auto. E questo capita- sostanzialmente- perché- come si suol dire- ci vuole vedere chiaro nel caso in cui la tassa in questione sia molto alta. In una situazione del genere, è necessario verificare che la vettura posseduta corrisponda alle reali capacità reddituali del proprietario.
Occhio se non si paga ma anche se…
Se non fosse così, potrebbe trattarsi di evasione fiscale. In questo caso, la verifica da parte dell’agenzia sarebbe obbligatoria e creerebbe problemi- e pure tanti- all’utente. Deve quindi essere l’automobilista a provare di non aver commesso alcuna forma di irregolarità. E’ -dunque- opportuno acquistare veicoli che siano in linea con la propria condizione economica per evitare di finire sotto la lente d’ingrandimento del Fisco, vero incubo degli italiani.
Se non si versa il pagamento del bollo auto entro la data di scadenza, è bella che sicura una sanzione e si è costretti pure a pagare di più, dato che si aggiungono anche gli interessi. L’incremento dell’imposta dello 0,1% per ogni giorno di ritardo avviene se si paga nelle prime due settimane post scadenza. Dal quindicesimo al trentesimo giorno, la multa è pari ad un decimo della tassa automobilistica. Se il ritardo varia da uno a tre mesi, gli interessi sono dell’1,67%. E- infine- del 3,75% per un periodo che varia dai tre mesi ad un anno.
Per le auto già in circolazione, la norma generale prevede che il bollo debba essere pagato entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello della scadenza della tassa precedente. Se- però- l’ultimo giorno del mese entro il quale va effettuato il pagamento capita di sabato o in un giorno festivo, il termine viene prorogato automaticamente al primo giorno lavorativo successivo, senza l’arrivo alcuna multa. E per le auto di prima immatricolazione, come bisogna muoversi? Entro quando bisogna pagare il famoso bollo? Entro la fine del mese in cui è stata targata. Ma se l’immatricolazione avviene negli ultimi dieci giorni di un mese, la scadenza viene spostata alla fine del mese successivo.