Cintura di sicurezza, non utilizzarla mai più così: lo fanno in tanti ma c’è una multa devastate
Che succede con il risarcimento del danno riportato da chi non vuole indossare il dispositivo di sicurezza e rimane pure ferito in un sinistro stradale? Il Codice della strada, all’articolo 172, impone per il conducente e per i passeggeri dei veicoli “dotati di carrozzeria chiusa”, cioè tutti tranne moto e bici, l’uso delle cinture di sicurezza “in qualsiasi situazione di marcia”, che si tratti di fare un viaggio lungo o di un tragitto molto breve. E in questo- pertanto- non ci possono e non ci devono essere dubbi in proposito!
I bambini di statura inferiore a 1,50 metri devono necessariamente essere assicurati al sedile con un sistema di ritenuta per bambini, adeguato al loro peso, nonché omologato secondo le normative del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il mancato utilizzo di questo dispositivo comporta delle sanzioni, pure belle care. Ma ci possono essere altre conseguenze, non solo per il conducente. Ad esempio, in caso di incidente, cosa rischia il passeggero senza cintura, oltre a farsi seriamente male? Se riporta delle lesioni ha diritto al risarcimento pieno del danno? Come stanno davvero le cose?
La Cassazione ha più volte stabilito, anche con una recente ordinanza, che non indossare la cintura quando si viaggia a bordo di un veicolo come passeggero, può limitare se non -addirittura – annullare in men che non si dica il risarcimento anche quando il sinistro stradale ha avuto delle conseguenze estremamente gravi, come- ad esempio- il decesso. Ma come è possibile? Vediamo di vederci chiaro…
Partendo dal presupposto che in linea generale, come sancisce il Codice della strada, chiunque salga a bordo di un veicolo deve assolutamente indossare la cintura di sicurezza, ci sono dei casi – seppur molto rari- in cui non è necessario rispettare tale obbligo. Le eccezioni riguardano, secondo la normativa: gli appartenenti alle forze di polizia e ai corpi di polizia municipale e provinciale nell’espletamento di un servizio di emergenza, i conducenti e gli addetti dei veicoli del servizio antincendio e sanitario in caso di intervento di emergenza e i conducenti dei veicoli con allestimenti specifici per la raccolta e per il trasporto di rifiuti e dei veicoli ad uso speciale, quando sono impiegati in attività di igiene ambientale nell’ambito dei centri abitati, comprese le zone industriali e artigianali,
Inoltre riguarda anche gli appartenenti ai servizi di vigilanza privati regolarmente riconosciuti che effettuano scorte, gli istruttori di guida quando esplicano le loro funzioni, le persone che risultino, sulla base di certificazione rilasciata dall’Asl o dalle competenti autorità di altro Stato membro delle Comunità europee, affette da patologie particolari o che presentino condizioni fisiche che costituiscono controindicazione specifica all’uso dei dispositivi di ritenuta.
La certificazione deve poi indicare in maniera molto dettagliata e precisa la durata di validità, recare il simbolo previsto dalla normativa comunitaria ed essere esibita su richiesta degli organi di polizia durante un eventuale controllo.
Inoltre per le donne in stato interessante possono evitare di indossarle sulla base della certificazione rilasciata dal ginecologo curante che comprovi condizioni di rischio particolari conseguenti all’uso delle cinture di sicurezza.
Occhio alle sanzioni
Chiunque violi l’obbligo di indossare le cinture di sicurezza in auto, non rientrando nelle categorie esentate, o non mette in sicurezza a bordo un bambino con gli appositi dispositivi di ritenuta rischia una sanzione da 83 a 332 euro. Se il mancato uso riguarda un minore , e non si parla solo bambino ma anche adolescente, ne risponde il conducente o, se presente in auto, chi è tenuto alla sorveglianza del ragazzino , come- ad esempio- i genitori. Inoltre in caso di doppia violazione nell’arco di due anni, oltre alla sanzione amministrativa scatta quella accessoria della sospensione della patente da 15 giorni a due mesi.
La scena può essere meno rara di quanto si pensi. Ne volete una prova? Ci sono due persone viaggiano a bordo di un’auto, il conducente indossa la cintura di sicurezza ma il passeggero no perché “tanto dobbiamo fare poca strada e mi dà fastidio”. L’imprevisto- però- come sovente si dice e- purtroppo- accade è dietro l’ang0lo, esattamente dopo pochi centinaia di metri. Eccolo uno scontro con un altro veicolo a causa del quale il passeggero riporta delle lesioni. C’è il risarcimento del danno per il ferito? E a carico di chi?
La Cassazione parla molto ma molto chiaro in merito! In una recente ordinanza ribadisce che, in caso di incidente in cui rimane coinvolto un passeggero privo delle cinture di sicurezza, scatta in men che non si dica il concorso di colpa. In pratica, al passeggero viene ridotto notevolmente il risarcimento per i danni riportati nel sinistro. Significa- in parole povere- che, anche se viene dimostrato il nesso causale tra l’incidente e le ferite, verrà riconosciuto un risarcimento minore per la colposa omissione derivante dal mancato uso del dispositivo di sicurezza.