Multe, l’aumento è dietro l’angolo: la colpa è solo loro
Le multe sono già un vero e proprio incubo per i guidatori di ogni età e professione , ma- al tempo stesso- le possiamo definire assolutamente necessarie al fine che tutti coloro che viaggiano su strada si attengano al regolamento del CdS. E ora – quanto sembra- c’è la possibilità che il prezzo da pagare delle contravvenzioni in generale sia a rischio di aumento… Gli automobilisti “sono sulle spine” e vogliono saperne di più!
Rischia seriamente di aumentare il prezzo delle contravvenzioni in generale, ma da che cosa è dovuto? Quali sono le cause principali di questo aumento che potrebbe seriamente incutere timore e mettere in ginocchio la categoria dei guidatori?
Le multe sono- certamente-molto ma molto temute dai conducenti in generale e/ o da chiunque viaggi sulla carreggiata, sia che lo faccia sia per lavoro che per semplici spostamenti, ma come già detto possiamo anche dirle necessarie al fine che costituiscano un buon deterrente al fine di evitare incidenti mantenendo una buona condotta quando ci troviamo alla guida! Non per nulla, se i guidatori meno assennati non fossero consci che una contravvenzione, talvolta anche molto salata, sia la logica conseguenza di un comportamento poco consono alla circolazione, sarebbe portati a fare di testa loro con il concreto rischio di causare pure gravi incidenti.
Anche le multe aumentano di pari passo all’inflazione. Avverrà automaticamente, se non sarà fatto qualcosa per evitarlo, a partire dal 1° gennaio 2023, dal momento che il Codice della Strada prevede l’aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative. E, dati alla mano, l’anno dell’adeguamento è quello dispari, quindi il prossimo.
L’adeguamento dei costi delle sanzioni avviene – come già detto poco fa- in maniera del tutto automatica, sulla base di un parametro dell’Istat, l’indice Foi dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Come spiega il Corriere Della Sera, un divieto di sosta potrebbe passare da 42 a 46 euro, l’uso del cellulare alla guida da 165 a 181 euro, così come superare i limiti di velocità tra 10 e 40 km/h.
La stessa violazione tra 40 e 60 km/h salirebbe da 543 a 597 euro e un accesso abusivo alle zone a traffico limitato e/o il transito su una corsia riservata al trasporto pubblico da 83 a 91 euro.
Un aumento per nulla accettabile, sembra che ci siano ricorsi in atto…
L’Asaps, l’Associazione sostenitori Polstrada, vorrebbe che questa “stangata”, perché in effetti proprio così potrebbe definirsi e pure a buona ragione, venisse evitata. Inoltre ricorda che l’ultimo provvedimento del 31 dicembre 2020 “ebbe come conseguenza una diminuzione minima delle multe, con un calo dello 0,2%, e la conseguenza fu una riduzione delle sanzioni 2021-2022, ma solo quelle che avevano un importo superiore a 250 euro, con la stragrande maggioranza di violazioni rimaste inalterate”.
Ora- invece- l’incremento potrebbe essere del 10%. È dunque arrivato un appello alle forze politiche impegnate in campagna elettorale perché blocchino l’aumento biennale, per il 2023-24, delle sanzioni che, senza interventi, sarà -appunto- automatico.
Asaps, come ben ricorda il presidente Giordano Biserni, “ci aveva già provato dieci anni fa” con l’allora presidente del Consiglio Mario Monti, “ma tutto rimase inalterato con uno scatto in avanti del 5,4%, in un altro momento difficile per l’economia nazionale“. E stavolta sarà la volta buona, oppure no?
“Premesso che siamo, come sempre, per il rispetto del Codice della Strada e per la legalità – dice Biserni – corre l’obbligo di ricordare come oggi, di fronte a una situazione economica veramente critica, post emergenza Covid, con una situazione terribile per gli aumenti di bollette e prezzi in generale, a causa del conflitto in Ucraina, si rischia che le multe rimangano grida manzoniane”. Questi aumenti, aggiunge con maggior fermezza, “esaspereranno gli automobilisti e non verranno mai pagate o solo in minima parte, come dimostrato dai cali di incassi del bilancio dello Stato e degli enti locali, in materia di riscossione volontaria. Si rischia il “default” stradale”.