Divieto di sosta, ecco il metodo (illegale) per non farti multare: è quasi infallibile
finta multa Giornalemotori.it
Prendere una multa, si sa, non è mai una cosa piacevole, poiché per una nostra semplice negligenza quel che si rischia è di dover appunto spendere dei soldi come sorte di “punizione” che -invece- avremmo volentieri speso diversamente e in altro modo.
Ed è proprio per questa ragione che esistono ancora molti furbacchioni che – per così dire – se le inventano tutte pur di aggirare multe, sebbene ben consci di agire fuori della legalità.
Alle volte trovare un parcheggio all’interno della regolarità non è facile e può diventare una cosa davvero molto sfiancante! Magari siamo in ritardo per un appuntamento, sia esso di lavoro, di scuola, oppure anche sentimentale o con amici, ma proprio in quel frangente è impossibile trovare un parcheggio nelle vicinanze della nostra destinazione, forse perché si trova in pieno centro abitato o in una zona dove è pieno di uffici o attività commerciali e pertanto molti, per non dire letteralmente tutti, i parcheggi consentiti sono già occupati dagli abituali residenti o dipendenti, soprattutto se sopraggiungiamo dopo un determinato orario, della serie che in tutti i sensi “chi tardi arriva male alloggia”.
Cosa fare allora? Forse esistono dei punti dove un parcheggio sarebbe anche materialmente possibile ma non consentito dal divieto di sosta, perciò i più hanno talvolta adottato un escamotage alquanto furbacchione, ovvero quello della finta multa. Ma di che cosa si tratta?
Come evitare di farsi multare servendosi appunto di un’altra multa
Quella di cui stiamo per parlare è un’usanza che si perde nella notte dei tempi, tramandata- per così dire- di generazione in generazione dai “furbetti” del divieto di sosta e non solo. Ancora oggi al centro di diversi episodi di cronaca, il trucchetto di posizionare una finta multa sul parabrezza per non essere multati può sembrare assai astuto ma-per la verità- il più delle volte rischia di rivelarsi alquanto controproducente! Ma che cosa si rischia realmente nel caso si cerchi di ingannare gli agenti con una finta multa?
Innanzitutto il trucco consiste di una vecchia multa da sistemare sul parabrezza, in maniera tale che un vigile o un ausiliario al traffico poco accorto vedendola pensi che un collega abbia già provveduto a stilare la contravvenzione per l’avvenuta infrazione e desista dal farlo, ma attenzione perché una multa contiene dati molto ben precisi a cui non è possibile sfuggire se chi conosce il proprio mestiere dovesse gettarci l’occhio.
Un uomo – infatti- è stato fregato proprio dal fatto che aveva compilato lui stesso la finta contravvenzione a matita, mentre per legge andrebbe compilata a penna, onde evitare possibile correzioni a fine di raggiro. In termini strettamente legali, si parla di truffa ogni volta in cui c’è una modificazione della realtà esterna oppure un inganno che agisce sulla psiche della vittima.
Nel primo caso si parla di “artificio”, mentre nel secondo caso siamo di fronte tecnicamente a un “raggiro”. Servirsi -invece- di una multa vecchia, o ancora peggio rubarne una da un’auto vicina significa il più delle volte esporsi al rischio di una sanzione penale spesso molto più costosa del verbale che si tentava di non pagare ingannando gli agenti. In sostanza ” il gioco”- se così si può definire- ” non vale la candela”!